venerdì 15 febbraio 2008

offensiva contro la legge 194 (lettera aperta)

Cari Veltroni e Bertinotti, ora basta

appello micromega ***


L'offensiva clericale contro le donne ha raggiunto livelli intollerabili. Ma egualmente intollerabile appare la mancanza di reazione dello schieramento politico di centrosinistra, che troppo spesso è addirittura condiscendenza. Con l'oscena proposta di moratoria dell'aborto, che tratta le donne da assassine e boia, e la recente ingiunzione a rianimare i feti ultraprematuri anche contro la volontà della madre, i corpi delle donne sono tornati ad essere «cose», terreno di scontro per il fanatismo religioso, oggetti sui quali esercitare potere. Lo scorso 24 novembre 100mila donne - completamente autorganizzate - hanno riempito le strade di Roma per denunciare la violenza sulle donne di una cultura patriarcale dura a morire. Queste aggressioni clericali e bigotte sono le ultime e più subdole forme della stessa violenza, mascherate dietro l'arroganza ipocrita di «difendere la vita». Perciò non basta più, cari dirigenti del centrosinistra, limitarsi a dire che la legge 194 non si tocca: essa è già nei fatti messa in discussione. Pretendiamo da voi una presa di posizione chiara e inequivocabile, che condanni senza mezzi termini tutti i tentativi di mettere a rischio l'autodeterminazione delle donne, faticosamente conquistata. Esigiamo perciò che i vostri programmi (per essere anche nostri) siano espliciti: se di una revisione ha bisogno la 194 è quella di eliminare l'obiezione di coscienza, che sempre più spesso impedisce nei fatti di esercitare il nostro diritto; va resa immediatamente disponibile la pillola abortiva; va reso semplice e veloce l'accesso alla pillola del giorno dopo, insieme a serie campagne di contraccezione fin dalle scuole medie; va introdotto l'insegnamento dell'educazione sessuale dalle elementari; vanno realizzati programmi culturali e sociali di sostegno alle donne immigrate, e rafforzate le norme e i servizi a tutela della maternità. Questi sono per noi valori non negoziabili, sui quali non siamo più disposte a compromessi.


*** Simona Argentieri, Natalia Aspesi, Adriana Cavarero, Isabella Ferrari, Sabina Guzzanti, Margherita Hack, Fiorella Mannoia, Dacia Maraini, Alda Merini, Valeria Parrella, Lidia Ravera, Elisabetta Visalberghi

firma qui l'appello
www.firmiamo.it/liberadonna

1 commento:

Alberto Masala ha detto...

già firmato stamattina all'alba!
e sei un distrattone, se no avresti vito il richiamo a destra del mio blog! quello che dice: firma per liberadonna...
abbracci
a.